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Sullo sfondo di una Palermo decadente, due generazioni di prostitute si confrontano con la durezza del periodo che va dal primo Novecento alla seconda guerra mondiale, e con le difficoltà della loro condizione di donne sole. In contrapposizione allo stile di vita dei nobili palermitani, le quattro protagoniste, la madre Lucia e le figlie Provvidenza, Pipina e Grazia, sfruttate e vessate dall'universo maschile, che mai le sostiene e mai le protegge, si trovano accomunate dal medesimo destino di donne di strada. Eppure questi due mondi distanti si intrecciano e si mischiano in modi tanto gretti quanto nobili. Dagli, aristocratici ipocriti, il conte Manfredi e il nobile Saverio, veri burattinai delle quattro fragili vite, al parroco padre Gaetano, tanti i personaggi ben strutturati, tra cui i "protettori" Silvestro e Minico, che si affiancano e si confrontano in un'atmosfera di greve realismo. L'autore offre immagini vivide sulle atrocità e le privazioni della guerra e nel contempo sugli aspetti più intimi e dolorosi della vita delle protagoniste. Sesso, amore, malattia e redenzione portano i personaggi a perdersi per poi ritrovarsi in un cerchio di comune appartenenza.