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L'India com'è sempre stata, intatta nei millenni, e l'India moderna, a cavallo delle nuove tecnologie: due volti di un unico grande Paese, osservati con attenzione da Antonio Ortoleva, giornalista e autore di questo reportage scritto a caldo, subito dopo il suo primo incontro con il subcontinente. Un diario di viaggio nell'India del Nord, "poco ragionato", messo per iscritto senza filtri né categorie interpretative, che racconta "visioni" non mediate dalla mente, soprattutto non dalla mente occidentale. Da New Dehli, capitale-Stato, a Rishi-kesh, capitale mondiale dello yoga, attraverso le pagine ci si muove nello spazio ma anche indietro nel tempo, poiché l'autore ricostruisce un pezzo della storia del Paese attraverso le più importanti figure spirituali e politiche, non dimenticando i gravi episodi di sfruttamento di queste terre da parte delle potenze coloniali, prima, e delle multinazionali, poi." C'era una volta l'India e c'è ancora" suggerisce percorsi infonde profumi di spezie e di fiori cerimoniali in una modalità diversa dalla guida classica, guardando sia alla vita di tutti i giorni, sia alle premesse necessarie per comprendere un popolo che ci sorprende per il suo sorriso sereno; per un approccio alla vita che non prevede frustrazione; che considera povero - sulla scorta dell'insegnamento di Ghandi - non chi non niente, bensì chi possiede troppo e pretende sempre di più.