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La luce è uno strumento irrinunciabile nelle mani dell'artista e un materiale al pari degli altri in architettura. Direttamente connessa con la nostra percezione del mondo, la luce, che è sempre stata usata come commento a superfici e volumi, dall'avvento dell'illuminazione artificiale gioca un ruolo più autonomo e indipendente nei processi formali e strutturali. La luce, con la sua energia smaterializzante, ha contribuito a quel declino dell'opacità dei corpi e dei volumi che ha preso il sopravvento in buona parte delle realizzazioni artistiche e architettoniche dalla seconda metà del secolo scorso in poi. Lo scenario è quello che si è formato in poco più di cento anni, e precisamente da quando la luce al neon ha assunto nuova presenza nel mondo. La messa a punto da parte del fisico francese Georges Claude di tubi fluorescenti e diversamente colorati apre una nuova epoca a partire dal primo decennio del Novecento così come in questo nuovo millennio la tecnologia a LED ha impresso un nuovo ulteriore passo al mondo dell'illuminotecnica. (...)