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"Solo in quel momento, mentre guardava il mare e sentiva battere il cuore di Cesare, si chiese cosa fosse un ricordo" Possiamo affidare la nostra vita a un ricordo? Quale verità racconta? E, soprattutto, che prezzo ha? Non riesce a darsi una risposta Nietta, persa tra ciò che è stato e ciò che, a dispetto di tutto, continua a cercare. I suoi occhi, sofferenti, lucidi e arrabbiati, sono gli occhi di chi ha vinto la guerra ma ha perso il futuro e la sua bocca pronuncia una storia personale e intima, pur raccogliendo il respiro di un'intera stagione di lotte. Tutto ciò che rimane di lei galleggia sulla memoria di un passato perduto, tra ricordi lontani in cui libertà e prigione coincidono, custodi dell'unica vita che aveva davvero voluto o, forse, solo sognato: una vita con lo stesso sapore di una conquista difficile e gli occhi profondi e dolci del suo primo amore, conosciuto quando aveva solo diciassette anni. Se si fossero incontrati in un altro luogo o in un altro tempo, tutto forse sarebbe stato diverso, ma negli ultimi tormentati anni della dittatura fascista nulla poteva essere più come prima.