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Ana Maria Jesus de Rlbeiro, la Anita di Giuseppe Garibaldi, non muore davvero nel 1849. Il suo decesso viene inscenato per fini più grandi, per missioni europee, a rincorrere sogni libertari e rivoluzionari, e alla ricerca di un fratello illegittimo che risponde al nome di Michail Bakunin. È così che Anita e Giuseppe, benché innamoratissimi, si separano, consapevoli che sarà un'ardua e lunga avventura quella di ritrovarsi. Passano così anni europei, fatti di battaglie, cause comuni, insurrezioni, figli e ideali: mentre Anita si trova a vagare tra Germania, Russia, Francia e Inghilterra, conoscendo le più influenti menti della sua epoca, Giuseppe fa l'Italia, viene proclamato eroe e continua le sue battaglie. I due si sfiorano in continuazione, si intuiscono, si amano ancora, si cercano, rimandando ogni volta, tuttavia, il loro incontro. Una nuova ucronia risorgimentale in immagini che parla d'amore, di ricerca e di libertà, suggerendo che la storia sia sempre determinata dalle passioni, e sempre leggibile in modo diverso.