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L'annale 2018 di «Culture Teatrali» presenta due sezioni monografiche. La prima, a cura di Enrico Pitozzi, ha l'obiettivo di analizzare, in ambito internazionale e secondo un approccio metodologico interdisciplinare, i territori della scena contemporanea, mettendo in luce le pratiche riconducibili alla nozione di Teatri del suono. Al centro di quest'indagine, articolata a partire dalla testimonianza di compositori e sound artists, oltre che di teatrologi e musicologi, c'è il pensiero sonoro che la scena elabora discostandosi dal mero utilizzo della musica come corollario al regime della visione. Da un punto di vista compositivo, assistiamo dunque ad un processo che si dispone attorno ad un doppio regime delle immagini, vale a dire l'"immagine sonora" - che comprende, inoltre, il registro vocale e il teatro d'opera - e l'"immagine visiva", determinata a partire dalle qualità della precedente. In altri termini, il suono agisce in scena in modo discreto, latente, stabilisce il senso di ciò che appare in scena e orienta la percezione dello spettatore. Segue una sezione intitolata Terzo Teatro: ieri, oggi e domani, che raccoglie i contributi degli studiosi intervenuti al convegno conclusivo dell'omonimo progetto svoltosi presso il Centro "La Soffitta" dell'Università di Bologna con il proposito di rintracciare - a quarant'anni dalla proposta di Eugenio Barba -, oltre che gli elementi storicamente caratterizzanti, anche i nodi di persistenza di una delle esperienze distintive del Nuovo Teatro. Completano l'annale due studi - uno dedicato a una ricognizione fortemente critica delle pratiche partecipative e dell'ideologia che le sottende; il secondo, incentrato su di un'analisi storica delle origini del teatro amatoriale in Italia - e la trascrizione della lectio magistralis tenuta da Marco Baliani al Dipartimento delle Arti ad aprile 2018.