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Alla fine degli anni '80, Galatina non è davvero un paese per giovani. Ben prima del boom che ne farà una cartolina patinata per turisti, il Salento è tutto preso dallo sforzo di darsi una lucidata di rispettabilità, rinnegando a ogni costo uno scomodo passato contadino. Così si finisce per perdere la propria anima; o così la pensa Antonio, insofferente al giudizio conformista della gente, con l'idea vaga che la vita sia altrove. È fra i ragazzi come lui che l'eroina s'insinua seducente, e prende potere e presto imperversa e miete vittime, come una piaga biblica. A tessere le fila del racconto è Cristina, narratore tutt'altro che onnisciente, che nella Galatina di quegli anni vive il suo tragico delicatissimo romanzo di formazione, fra i sogni di una liceale di provincia e la distanza siderale dal mondo dei grandi', da un'educazione impartita a divieti e interdizioni. "Non è la droga la protagonista di questo romanzo. Sono i giovani di vent'anni fa. Gli stessi disagi, reazioni e destini diversi. Il punk rock e il grunge. La passione e il disimpegno. Le regole e la trasgressione. La siringa e la chitarra, o tutte e due. Un passato troppo recente per essere dimenticato".