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"Mar da Lua" è frutto di una profonda e attenta ricerca, che mette in evidenza le affinità di due culture musicali, quella portoghese e quella del Sud Italia. Si assiste così a una vera e propria fusione delle due tradizioni, dove i brani del Sud Italia vengono interpretati dagli strumenti tipici portoghesi di José Barros e quelli afferenti al repertorio portoghese, suonati con gli strumenti a corda di Mimmo Epifani. La contaminazione proposta è un disco-percorso che accompagna l'ascoltatore, passo per passo, nel vasto repertorio tradizionale dei due Paesi, talvolta con la leggerezza e la melanconia del Fado, talvolta con il ritmo trascinante della pizzica. Le voci di Barros ed Epifani si alternano sugli intrecci degli strumenti a corda, mandola, mandoloncello, chitarra barbiere, chitarra di fado, cavaquinho, braguesa e viola campaniça. Al progetto hanno partecipano anche artisti di fama internazionale come José M. David, Armindo Neves, João Balão e Eugenio Bennato in "A Sina em Portugal". Non mancano nel disco riferimenti alla contemporaneità e alla musica elettronica, con le reinterpretazioni in chiave moderna di "Pasta nera", della "Montanara di Carpino" e "La donna riccia".