Tab Article
"Burgaretta, traduttore impeccabile sia nel rendere la lettera di quel testo sia nell'arte, non meno difficile e rischiosa, dell'offrire il senso e il sapore dell'originale ma con lettera diversa, ottimamente appropriata come non poteva non essere per un figlio della stessa società e cultura rurali mediterranee di Federico García Lorca, separate esclusivamente dalla distanza. Il lettore ha così un anticipo immediato, seppur succinto, di quanto calzante sia stata l'iniziativa di tradurre in un siciliano autentico e duro lo spagnolo di un'opera che mette in scena quel che abbiamo sentito o anche visto accadere, e non tanto di rado, in più di una casa dei nostri paesi fino a non molte decine di anni fa; quel che in tempi andati abbiamo raccontato e commentato in piazza, al circolo, al caffè, o ci è stato raccontato, usando il medesimo linguaggio che fu nostro e che era dei nostri padri, zii, nonne, donne di casa, ad Avola o a Fuente Vaqueros fa lo stesso". (Giuseppe Di Stefano)