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Carlo Zauli (Faenza, 1926-2002) è una delle grandi figure della scultura italiana del Novecento. Come per altri maestri delle generazioni precedenti, da Martini a Fontana a Leoncillo, la sua formazione tecnica si svolge nell'ambito dell'arte ceramica, dai cui codici formali Zauli si distacca dagli anni Sessanta evolvendo verso una ricerca plastica complessa e di grande ricchezza espressiva. Alla fine degli anni Sessanta approfondisce il rapporto tra le forme primarie e l'aspetto materico attraverso una "naturalizzazione delle geometrie". L'equilibrio, perennemente fragile, tra questi opposti é la chiave dell'interesse fortissimo del Giappone verso l'opera di Zauli. Essi ritrovano nelle opere di Zauli temi cari alla cultura giapponese come il dinamismo dei contrasti delle forme naturali e non, il fremito vitalistico della materia, l'equilibrio filosofico tra ying e yang. Da un progetto di Monica Zauli, a cura di Bruno Corà. Testi di Bruno Corà, Yoshiaki Inui, Masahiko Shibatsuji, Tomoko Tanioka, Marco Vallora, Carlo Zauli, Monica Zauli.