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Nell'ultimo ventennio la competitività territoriale ha modificato profondamente gli obbiettivi d'intervento delle amministrazioni pubbliche verso il patrimonio culturale, sempre più spesso considerato uno strumento per il rilancio economico dei territori. Le tecniche d'indagine connesse ai temi della creative city e del cultural planning trovano ampio spazio nell'agenda politica europea e nazionale ove, però, la dimensione cognitivo-relazionale dell'economia creativa è fatta coincidere con il modello produttivo tutto italiano del distretto culturale evoluto. Il volume si concentra sul distretto culturale evoluto come "rete di relazione" capace di generare ecosistemi supportivi per l'innovazione, proponendo un framework teorico per lo studio dei suoi assetti organizzativi, delle forme d'integrazione tra la filiera culturale e le altre filiere produttive, dei legami con i cluster dell'innovazione tecnologica, del turismo e dell'agroalimentare.