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Un incontro casuale a volte può essere "un assurdo necessario". Per un caso assurdo o perché necessario, quattro persone si trovano recluse in uno stesso luogo, senza alcuna spiegazione. Raccolte in stanze claustrofobiche, cui soltanto la luce di piccole finestre può dar respiro, vivono una nuova esistenza fatta di attese, speranze e verdetti. Si guardano, si parlano. Il suono della voce è diverso, più concreto, presente. Sottoposte a controlli di inquisitori che ne vivisezionano fisico e mente, affrontano il giorno secondo una dimensione più umana, naturale. Non c'è tempo per la frenesia spicciola dei giorni passati, ora è il momento del pensiero. Le loro storie s'intrecciano con quelle di altri personaggi in una trama colorata di riflessioni, ricordi, tormenti e rimpianti. Si contempla la natura, si guarda fuori, in giardino, e s'invidia la spensierata felicità di una cornacchia.