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Emma Dante riporta il mito omerico ai giorni nostri e con ironia si presenta come "impossibile" intervistatrice del terrificante ciclope per sentire la sua versione dei fatti. Ne viene fuori un racconto vivace in cui si fondono lingue diverse, citazioni metateatrali, musica dal vivo e danza. La suggestiva immagine della caverna di Polifemo consente di riflettere su verità e finzione, storia e leggenda, ma è anche una straordinaria metafora sul teatro, è casa, rifugio protettivo, che però diventa trappola. Testi e commenti di Roberto Alajmo, Gianni Manzella, Roberto Giambrone e Vincenzo Pirrotta.