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La poesia dà voce a personaggi reali, trasfigurati dalla sensibilità del poeta. Ed è proprio "la seconda voce", citata nel titolo del libro, una voce apocrifa ma forse più concreta di quella reale della vita, che si realizza appieno nel poemetto su Marina Cvetaeva (poetessa molto amata da Gabriela), la cui ultima notte narrata in versi non è solo eco di ciò che fu, ma poesia che trasfigura e svela, consolidando la memoria per chi verrà. Prefazione di Laura Liberale.