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Come fissare la miriade di aneddoti che si intrecciano nella memoria e rischiano di scivolare via nel tempo? Elena Ferron inizia ad appuntarli, invitando poi Rosa Modenese ad intervenire su ogni episodio per rammentare gli aspetti normativi che hanno regolato, imbrigliato e limitato la loro stessa vita all'interno di quelle aule dense di umanità variegata, difficilmente ammaestrata dalle infinite circolari e dalle eterne riunioni collegiali. In fondo, nella scuola, c'è sempre spazio per una salvifica creatività individuale. Questo amaro ma gustoso reportage, calato in anni anche molto recenti, ne è fedele e divertita testimonianza.