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Parlare di Giustizia Riparativa e delle figure professionali che sono chiamate a lavorare in questo paradigma porta con sé ancora molti interrogativi. In questa sede gli autori riflettono su come generare una convergenza teorica, metodologica e operativa tra coloro che progettano, erogano e promuovono interventi riparativi. L'operazione che gli autori compiono con questo scritto è di tracciare una filiera che tenga in considerazione l'esigenza sia di disporre di una definizione condivisa degli elementi che connotano la Giustizia Riparativa, sia di esplicitare i riferimenti tali da consentire, organizzare e sviluppare - in modo pragmatico - le prassi d'intervento. La proposta è che i professionisti possano usare specifiche competenze e strumenti, diventando Architetti di Comunità e considerando tutti coloro che sono coinvolti nella gestione di servizi (pubblici o del terzo settore) che operano secondo l'impostazione di questo peculiare paradigma di giustizia. Viene presentata una modalità di lavoro, i Gruppi dialogici per la Giustizia Riparativa, che coinvolge autori di reato nel processo di riparazione, in riferimento alla promozione della responsabilità e coesione della Comunità.