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Questo libro ricostruisce una figura-chiave, anche se non tra le più note, della committenza artistica nel periodo tardo-rinascimentale: Giovanni Ricci. Ricordato in qualità di tesoriere, nunzio, vescovo e cardinale della Chiesa cattolica romana, Ricci fu un alto finanziere e diplomatico della Curia Romana. Si distinse però soprattutto come instancabile committente di splendide opere d'arte oltre che come uno dei maggiori collezionisti di antichità del suo tempo, dimostrandosi fedele prosecutore della linea tracciata dai suoi protettori, Paolo III Farnese e Giulio III del Monte, senza mai mostrare cedimenti al clima censorio della Controriforma. Sullo sfondo della ricognizione storico-biografica del cardinale, il saggio della Consalvi ripercorre le grandi costruzioni da questi fortemente volute: Palazzo Ricci a Montepulciano e Palazzo Ricci a Via Giulia a Roma; le ville (al Tuscolo e sul Pincio); il Collegio a Pisa; la sua cappella funebre. Ne esce fuori il quadro di un'epoca assai vitale, anche nella ricostruzione dei ritratti del cardinale, in cui apparato religioso, cultura e produzione artistica appaiono indissolubilmente intrecciati.