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Chi non conosce "Shining" e la tragica fine del protagonista Jack Torrance? Eppure non a tutti sono note le differenze enormi che dividono il leggendario film di Stanley Kubrick dal romanzo che lo ispirò, firmato da Stephen King nel 1977. Pur raccontando la stessa storia, le due opere hanno prospettive opposte. In totale disaccordo, King e Kubrick duellarono a distanza per anni. È uno scontro che riflette due posizioni culturali che hanno segnato l'intero Novecento. L'umanista King contro l'esteta Kubrick. Il credente (a suo modo) contro lo scettico. Lo scrittore morale (non moralista) contro il relativista. La cosa affascinante è che entrambi hanno ragione. Il romanzo di King si presta perfettamente alla rilettura radicale di Kubrick. Entrambi gli artisti toccano corde universali, sia pure diversissime: e chi potrebbe dirsi un uomo completo se non oscillasse, a volte nel giro di pochi minuti, da un estremo all'altro, da King a Kubrick, dalla speranza in un mondo ordinato alla impossibilità di trovare punti di riferimento stabili? In questo libro, assistiamo alla nascita del romanzo, a quella del film, ai rapporti tempestosi tra King e Kubrick. Due geni a confronto, che ci interrogano con eguale forza sul senso della vita.