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Nel giugno del 2009 Mattia Spaini, titolare di un'agenzia di comunicazione milanese, chiude un accordo con il Corriere della Sera per realizzare una serie di libri-intervista ai principali intellettuali italiani, e affida a Gabriele Dadati il compito di incontrare Manlio Castoldi, anziano romanziere brianzolo che ha sempre condotto un'esistenza appartata nella sua Seregno, due passi da Monza. E così che Gabriele comincia a frequentare lo scrittore e viene risucchiato in quel laboratorio dell'Italia potenziale che è la Brianza, dove tra astuzie e ipocrisie vige ancora un ultimo sogno di benessere mentre nel resto del Paese tutto inizia a crollare. A Seregno Gabriele conosce Tabita, la nipote di Castoldi. Con lei comincia a scoprire la Brianza notturna e la prima generazione brianzola totalmente calata nell'edonismo, senza però aver caro il valore del lavoro e della fatica. Così il ragazzo - che viene da un periodo di tremendo lutto e di insensata dissipazione sessuale - vivrà tre settimane intensissime che capovolgeranno la sua vita. Tra un tentato suicidio, sogni ricorrenti e la ricerca di una felicità forse possibile, "Per rivedere te" e un romanzo spudorato, dove la vita vera viene passata nel tritacarne della letteratura. Ma è anche, più semplicemente, una storia d'amore. E cioè la ricerca di qualcuno a cui poter consegnare il proprio passato perché ci salvi.