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"Per smarcarsi dagli scacchi matti della 'liquidità', del divorzio tra 'sovranità' e polis, della crisi dello stato sociale, del tracollo della razionalità o dell'eccesso di 'responsabilizzazione' dell'io, idonei ad annientarne il ruolo esistenziale, ciascun intellettuale marginale, individuo / uomo / cittadino, tardomoderno deve accettare una serie di nuove sfide e di obiettivi nuovi: costruire aeriformi 'neon'- avanguardie culturali, ricostruire archeologie della 'sovranità' e della polis, riedificare strategie anarchiche di tutela e difesa dello Stato, investire sulla missionarietà della resistenza civile e della registrazione / amplificazione delle 'voci', e rielaborare nozioni originali di 'morale', 'democrazia' e 'comunità'. La sconfitta di ogni forma di capitalismo nomade muove attraverso una accorta riconfigurazione del ruolo culturale dell'intellettuale tardomoderno." (I. Pozzoni)