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Forse non c'è migliore rappresentazione della magnificenza di cui Vincenzo I Gonzaga volle fare la cifra della sua vita e con la quale in ogni occasione qualificò la sua persona sulla scena del mondo, che fosse per presentarsi agli altri principi europei, per deliziare i suoi sudditi di ogni ceto e condizione sociale o impressionare gli uni e gli altri, della cerimonia della sua incoronazione. Essa ci mostra l'erede del duca Guglielmo nel giorno del suo venticinquesimo compleanno (22 settembre 1587), mentre si appresta a ricevere le insegne del comando e il giuramento di fedeltà dalla città e a dare in cambio i segni del suo impegno a governare per il bene comune, la tranquillità e la prosperità dello stato, come ogni Principe degno di questo nome doveva dichiararsi pronto a fare. Fuori dalla cattedrale di San Pietro, dove si sarebbe celebrato il rito, era stato allestito un palco grandioso. Anche la chiesa era stata addobbata, con arazzi e tappezzerie preziosissime. Non mancava poi la musica, con la solenne messa cantata composta da Jacques de Vert.