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"Lettore cortese, non domandarmi perché io scrissi queste pagine, che raccomando alla tua indulgente attenzione. Io amai questa terra, di cui parlo e scrivo; d'intenso affetto l'amai e l'amo, perché in essa apersi gli occhi alla luce, il cuore agli affetti, la mente al sapere; l'amai e l'amo, perché in essa riposano i miei più cari, e tanti cari mi restano ancora. Furono questi sentimenti che mi fecero nascere in cuore il desiderio di illustrarla la mia cara terra natale - raccogliendo tutte quelle memorie storiche che registrano le sue antiche vicende gloriose. E, pur conoscendo che le mie povere forze non potevano essere pari all'ardua impresa, cui mi accingevo, sentii spingermi alla prova, e all'impulso potente non cercai resistere... Sappi ancora che non fu indifferente la fatica sostenuta per raccogliere nelle pubbliche e private biblioteche, negli scritti di storici antichi e moderni, nella tradizione costante e seria de' miei compatriotti, quelle notizie che verrò esponendo. E per questa fatica, per l'affetto che la inspirò e la sostenne, tu siimi largo di compatimento". (Don Secondo Odasso)