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L'amore si nutre di "una conversazione instancabile indirizzata a un solo e unico essere al quale tutto ciò che si vive è dedicato." Ma che succede se questo essere manca all'improvviso? "Villa Amalia" ruota attorno a questo vuoto e ne individua gli effetti sulla protagonista. Parigi: la musicista Ann Hidden, nascosta dietro al cancello di una casa, vede il suo compagno baciare un'altra donna. Da quell'istante la convenzione si spezza. Ann decide di rompere. Radicalmente. In poche settimane, in segreto, fa il vuoto, vende tutto, mente a tutti, parte. La fuga, non disperata ma volontaria e ragionata, senza commenti né giudizi. Poi la ricerca di "un luogo al di fuori dell'enorme città umana mondiale": Ischia e una casa a picco sul mare, Villa Amalia. Abbandonate le cerchie - coniugale, familiare, professionale, nazionale - sfronda ciò che è diventato ingombrante, dalle relazioni umane alle sillabe del suo nome alle fioriture dei suoi spartiti. La metafora musicale rispecchia lo stile narrativo di Quignard e il romanzo stesso sviluppato come una composizione musicale con temi ricorrenti - le case in riva al mare, l'acqua - e in tutta la gamma degli andamenti dall'adagio al furioso.