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"L 'attesa è una freccia che vola e che resta conficcata nel bersaglio": è una delle frasi più belle di Kierkegaard. Ed esprime anche la sensazione che si sperimenta leggendo le poesie di questa raccolta. È il tempo dell'attesa a segnarne il ritmo: l'attesa della vita che sarà; dell'amore che si anima di presenze costanti e di leggerezze improvvise; dei ricordi più cari preceduti da colori e odori improvvisi; delle immagini curiose che corrono sul finestrino del treno al termine di una giornata di fatica; di un futuro capace di superare ingiustizie e sofferenze; di un bene, in definitiva, piccolo o Grande, che dovrà per forza manifestarsi, per la sola fiducia che come uomini occorre sempre e necessariamente riporvi. Come in uno spontaneo e inesauribile atto di Fede. L'Autrice, del resto, sa che la poesia è il luogo della sospensione, dell'attesa per eccellenza, e che quindi è il modo migliore per avvicinarsi a Dio e all'essenza delle cose, anche di quelle più minute. Saper attendere, però, non è facile, occorre apprendere, con la tenacia di uno sguardo limpido: queste poesie ci indicano una via, il lungo tirocinio di una voce che, a sua volta, ha saputo farsi attendere e che ora possiamo apprezzare in tutta la sua intensità.