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Colonia di confino politico durante il ventennio fascista, l'isola di Ventotene è luogo di memoria ma anche patria di quel Manifesto che nelle parole di Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni sognava «un'Europa libera e unita», dopo il buio dei totalitarismi che avevano devastato il continente. Accompagnato dalle parole di coloro che lì vissero sulla propria pelle la privazione della libertà, Pier Giacomo Sottoriva ripercorre in queste pagine gli eventi occorsi nelle isole di Ventotene e Ponza fra il 1929 e il 1943, i principali episodi che hanno riguardato l'ergastolo settecentesco di Santo Stefano (dove vennero relegati numerosi antifascisti), passando per l'affondamento del piroscafo Santa Lucia, la prigionia di Mussolini a Ponza, la beffa americana per liberare Ventotene, primo comune del Lazio a neutralizzare fascisti e tedeschi. Ma questi episodi vengono riletti tracciando un'ideale collegamento con fatti più recenti - il sogno europeo messo in crisi dal ritorno dei nazionalismi, la Brexit - che hanno riportato l'isola di Ventotene, e il messaggio federalista ed europeista che lì nacque, al centro del discorso politico.