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Occorre immaginare due persone che dialogano a distanza con linguaggi diversi: l'uno scatta foto a vie, piazze e palazzi di Voghera dal suo cellulare, l'altro "twitta" didascalie alle foto. È questa la chiave di lettura di questo libro fotografico sui generis. La novità consiste nella scelta di pubblicare immagini non studiate tecnicamente o ritoccate, ma che potrebbero essere ottenute dai telefoni portatili di ciascuno di noi. Tutto ciò almeno all'apparenza, perché in realtà il fotografo e l'autore dei commenti sono grandi conoscitori di Voghera, quella più nota e quella meno nota, più curiosa.