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Il volume torna sulle tesi del grande storico del Settecento italiano, Franco Venturi, per offrire al mondo della cultura una nuova prospettiva delle ragioni che permisero al secolo XVIII di divenire il secolo della nuova spiritualità religiosa cristiana. Il Settecento italiano non fu solamente il grande secolo dei Lumi e della cultura irridente ai problemi dello spirito, ma rappresentò soprattutto il periodo di rottura delle barriere esistenti tra Europa della Riforma ed Europa della Controriforma. I novatori del pensiero italiano guardarono con interesse crescente e mai marginale ai padri dell'Illuminismo di area riformata. Tra di essi informati da letture protestanti erano, ad esempio, uomini come il conte Alberto Radicati di Passerano e soprattutto il Giannone, cui erano legati gran parte di coloro che avrebbero illustrato la rivoluzione napoletana del 1799, ginevrini come Sismondi, con il suo impegno per l'unità culturale degli italiani, il vescovo toscano Scipione de' Ricci, la cui fede nel valore dirompente dell'educazione civile e religiosa degli italiani sarebbe stata successivamente raccolta da un altro illustre protestante fiorentino, Salvatore Ferretti, nipote di Pio IX.