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Pagine tramate di dolcezza e inquietudine nelle quali Sergio Figuccia ripercorre il disperato iter di una famiglia raccolta attorno alla piccola Noel, affetta da una grave malattia che pare non doverle lasciare scampo. Il romanzo prende avvio con la descrizione di un "viaggio della speranza" cui la famiglia si sottopone per consultare l'ennesimo medico ma che, al suo termine, ha esaurito persino quella speranza che lo aveva avviato e conferma la tragicità di una verità già nota. Inizia così la girandola di parole taciute, di abbracci smorzati, il senso di impotenza dinanzi a un'infanzia negata, di fronte al viso di una bimba affondato nel cuscino di un ospedale che brulica di sofferenza. Su tutto domina il sorriso di Noel, dal nome carico di futuro, di attesa, che permette alla sua famiglia di non soccombere alla disperazione e fa riscoprire al padre il valore salvifico di una preghiera.