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"Il suicidio, lo stupro e altre notizie" è forse la raccolta poetica più libera e liberatoria di Dante Maffia. A cominciare dal titolo, un tabloid che preannuncia, condanna e denuncia. La cronaca nera, quella più scomoda, è piegata ai modi della lirica nei poemetti dedicati a Genoveffa, la giovane pazza suicida, e ad Adelaide, la ragazzina violentata e uccisa. Carnefice non è solo chi compie l'atto criminale, ma anche chi, con l'ignoranza, il pregiudizio e l'omertà, ne rende il terreno fertile. L'accusa si estende poi all'establishment letterario che non consente a chi davvero ha talento di emergere. Anche Dio non è risparmiato dalle pressanti domande del Poeta che, desideroso di una resa dei conti, esige da lui risposte che motivino la sua assenza e la sua indifferenza alle questioni umane. L'unica consolazione viene dalla consapevolezza della supremazia della Bellezza e della Poesia, custodite come antidoto ai veleni del mondo. Lo stile cangiante, le voci che si sovrappongono, il lessico sconfinato e l'impeto incendiario che caratterizzano questi versi di Maffia, non possono che mettere a nudo le coscienze dei lettori più sensibili alla funzione demistificante della poesia.