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Con una scansione temporale ossessiva simile a una sorta di diario che crea binari paralleli, lui, un uomo di origini ebree, che diventa un giurista, e lei, funzionario in un ufficio governativo di Roma, fanno i conti personali con la Storia, quella terribile della Shoah e quella della cronaca minore che agita i Palazzi del potere. Di loro si sa che hanno molto in comune: sognano e credono nella Giustizia, eppure potrebbero anche essere l'uno la fantasia dell'altro. Sullo sfondo, una Sperlonga di vicoli e vento o un mare dell'eterno ritorno. Intorno, personaggi indimenticabili come Sara, la madre di Gentile, e Angelo, l'amico attore.