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Mito, favola, fiaba. Sembrerebbero tre argomenti distinti e separati: favola e fiaba sono due diversi generi letterari, il mito è anche qualcosa di più ampio e di più complesso. Perché allora metterli insieme? Perché tutti e tre sono legati alla parola e all'immaginario. Sono tre diverse espressioni di quella parola pronunciata, scritta, letta e tramandata, che è strumento precipuo di trasmissione del pensiero e del sapere nella civiltà umana. Sono al contempo manifestazione di quel complesso di credenze, paure, superstizioni, tabù, dubbi, domande e risposte, che chiamiamo genericamente immaginario. Sono dunque tre diverse forme in cui si organizza e si tramanda la memoria collettiva, nella tradizione orale e folklorica, nella lingua, nella letteratura o nell'arte. Diciotto studiosi di diversa formazione si sono confrontati su questi temi, ciascuno, con la sua prospettiva e metodologia. Il percorso delineato va dall'antichità alla contemporaneità, attraversando tradizioni linguistiche e letterarie diverse e toccando pure l'archeologia, l'arte, l'architettura, perfino i nuovi media e le loro più recenti applicazioni.