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Fin dal superamento della crisi del 1929, il capitalismo ha costantemente dimostrato un'incredibile capacità d'adattamento e una straordinaria forza plasmatrice che nessun modello economico-sociale precedente ha mai posseduto. Attraverso sporadiche crisi strutturali e ricorrenti crisi congiunturali, il sistema capitalistico ha aggiustato i propri squilibri interni, ridisegnando le scale gerarchiche, stabilendo nuovi rapporti sociali e acuendo le polarizzazioni geopolitiche. Questo libro analizza le fasi attraverso cui il capitalismo è regolarmente riuscito a "cambiare pelle", adeguandosi alle specifiche necessità del momento, fino ad espandersi a livello planetario nell'ambito del processo di globalizzazione liberista avviato dal perno irradiante statunitense. Viene a galla un quadro profondamente negativo, segnato da disastri e catastrofi che hanno condotto sull'orlo del precipizio non solo la "periferia", ma anche il cosiddetto "Occidente", che rappresenta il cuore pulsante di tutto il sistema. Prefazione di Bruno Amoroso; Introduzione di Nino Galloni.