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Uno strano oggetto viene trovato nello spazio. Dentro, un uomo ancora in vita benché privo di coscienza e un corposo manoscritto. E' subito mistero. Il naufrago non si sa chi sia, ma la sua presenza crea una frattura nei vertici scientifici mondiali e poi nella opinione pubblica. Da un lato Reiter, il rigido direttore tedesco dell'International Space Station e dall'altro Isaacs, medico afroamericano, che vuole rivelare al mondo ogni cosa. Rimane solo un metodo per fare luce su questo mistero: analizzare il manoscritto. Ma la lettura confonde. Nelle pagine si sviluppa una vicenda nella quale un diciannovesimo secolo alternativo vede lo scontro frontale tra l'anarco socialismo di un Garibaldi trionfante in Italia e il vecchio mondo della conservazione incarnato dalla Inghilterra Vittoriana e dalla Germania di Bismark. Ma quale è il nesso che accomuna tutto ciò? Garibaldi e la Comune di Parigi, ex criminali di guerra serbi e militanti dei centri sociali, Bismark e i padri del Sionismo, spregiudicati hacker e grandi personalità del passato si fondono in un affresco apocalittico giocato tra due epoche accomunate da un incombente senso di fine.