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Cavallo pazzo, Tashunka Witko, è stato ucciso da mani bianche, ma il cuore del mistico guerriero era già stato demolito dai suoi fratelli Sioux. La sua vita è stata breve e scandita da numerosi lutti, eppure straordinaria e colma d'amore incondizionato per la sua terra e il suo popolo. Lo strano uomo dei Sioux, così lo chiamava la sua gente: Cavallo pazzo è stato un personaggio molto controverso anche tra gli stessi Lakota: da alcuni fu considerato un benefattore, un eroe e un martire, mentre altri lo considerarono un pazzo visionario e un ribelle, compreso il padre Bruco come riportano alcune cronache. Personalmente ritengo che la storia venga tramandata dai vivi e i Sioux che sopravvissero dopo la morte di Tashunka Witko erano quasi tutti appartenenti alle riserve. Uomini che avevano diffuso immonde menzogne quando era in vita non si sarebbero certo trattenuti ora che era morto. Di sicuro vi è che era divenuto un capo con troppo seguito e troppo scomodo, andava quindi eliminato. Dopo la morte del messia degli Oglala, le uniche speranze per i Lakota ancora bramosi di libertà furono riposte in Toro seduto.