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L'Autore narra, in pseudoautobiografia, di Fausto, unico personaggio ed interprete dell'intero racconto, tracciandone il completo arco esistenziale in un crescendo rossiniano di successivi eventi strettamente conseguenziali alla connaturata matrice filosofica vitale del personaggio. Direbbe il Saggio: "se così si nasce, così si vive e si muore" diagnosi centrata ma semplicistica perché in realtà la congenita istintualità traccia il solco della vita individuale ma sono poi il ceto d'appartenenza, l'educazione e la socializzazione che la forgiano come accaduto emblematicamente per lui. Fausto è la condizione universale del disadattato che nasce giusto ma al centro di un tutto per lui sbagliato: predisposto per un aristocratico scenario del '700 e ritrovatosi nel proletariato suburbano anni '50. Quanti vi sono capitati o si sentono immedesimati potranno leggersi e ritrovarsi.