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Undici quadri narrativi "abitati" da personaggi collocati in definite ambientazioni. Il senso dell'ingiustizia e i paradossi sono le direttrici lungo le quali si muovono le storie, tutte originali e con una morale finale che induce alla rifl essione più ampia sull'umanità, sulle sue fragilità, sulle sue contraddizioni. Una sottile e tagliente ironia le accompagna, mostrando storture e ipocrisie della società in ogni sua epoca.Chiaro lo sguardo disincantato e incantato dell'autore, a metà tra "sogno e miraggio", "realtà e fantasia", dileggio e rispetto. Ma anche evidente il desiderio di elevarsi al di sopra dell'umana condizione, cercando di guardare dall'alto ciò che succede in Terra, attraverso una posizione privilegiata che gli doni una visione d'insieme e un diverso punto di vista: il proprio. La sua diventa così la voce degli oppressi, dei discriminati, degli esclusi, dei sognatori.