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Questa pubblicazione intende ricostruire il rapporto che si è instaurato fra le classi dirigenti e i vari movimenti sociali nell'Ottocento e nel Novecento in Umbria. Si tratta di uno studio che può considerarsi la prosecuzione del lavoro già avviato con il volume "Storia delle classi dirigenti in Italia. L'Umbria dal 1861 al 1992". Con questa nuova ricerca si vogliono definire le fasi evolutive di un rapporto spesso conflittuale tra le diverse componenti governative e parlamentari, economiche e imprenditoriali, istituzionali e culturali delle classi dirigenti e i tanti movimenti sociali come quelli contadini, operai, studenteschi, pacifisti, ambientalisti e femministi. Nel saggio introduttivo si definiscono i caratteri identitari originari della classe dirigente, a lungo permanenti, ma anche la sua evoluzione nei decenni dall'Umbria pontificia a quella liberale, dall' Umbria nera all'Umbria rossa. Nella prima parte del volume si ricostruisce la specifica azione di una delle componenti della classe dirigente, quella dei parlamentari, dal 1861 al 1992, quale soggetto mediatore di contrastanti interessi sociali espressi anche dai vari movimenti di massa.