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Lode e onore a te, dio Denaro. Poi nel 2008 il nostro dio è morto e ancora non è resuscitato. E adesso? Dannata crisi, tutta colpa sua. È solo per questo se le cose non vanno, se siamo poveri, se facciamo male e ci facciamo male. Abbiamo perso la speranza della vita nuova e il caos regna. Questo libro dice che forse tante situazioni c'erano già, e sempre ci saranno, e di come molte invece siano esagerate oltre ogni limite. E poi parla di amore per il Denaro e per se stessi. Ma anche di pornografia, più mediatica e comportamentale, che non sessuale. Parla di violenza verso gli altri e autoreferenziale, che accettiamo inermi. E poi troviamo automobilisti giustizieri, vampire ninfomani, anziane vogliose, rettili più umani degli uomini, giovani squattrinati e incazzati pronti a tutto, ricchi annoiati e circoli di lotta all'ultimo sangue per barboni, giornalisti che bramano morte e tragedie; e poi ancora fame, espedienti, truffe, rapine, stupri, torture, c'è tutto. Le storie, di finzione (e anche no), sono grottesche, come la realtà. Sì ma tranquilli, si sa, siamo nervosi perché c'è la crisi. Già, tutta colpa della crisi.