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"Era entusiasmante guidare su quella strada, una lunga linea retta infinita e senza traffico, circondati da steppe incontaminate e praterie inviolate, con un vento incessante e implacabile. A volte sembrava che qualche auto ci sorpassasse, ma erano fortissime folate di vento. Guidando, sentendo quella musica con vicino il mio grande amico, osservando il deserto e guardando il cielo che si stava pian piano oscurando, provavo una percezione di benessere ai limiti dell'estasi. Il senso di isolamento e di vuoto mi davano una sensazione di completezza. L'auto ruggiva veloce, più davo gas più la velocità aumentava. Era come se fossi in trance, immerso in quella immensa solitudine sentivo un intenso piacere, un'ebbrezza pari a una elevazione spirituale come se un incantesimo si fosse impadronito di me. La Patagonia era il mondo; io e Pino eravamo la Patagonia, io e Pino eravamo il mondo."