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Il fumetto di Crepax opta per la modernità: niente più profondo né umanesimo; coi tormenti dell'anima sono scomparsi anche i segni del tempo. L'effetto è anzitutto sensibile sui corpi, raffigurati piatti secondo le migliori regole del genere. I protagonisti, i loro volti, i loro gesti, sono divenuti un gioco d'immagini, in cui l'immaginazione stessa addita il suo artificio e la sua libertà. Mentre Pauline Réage si era preoccupata di avvicinare a noi la sua eroina con degli appena percettibili segni di usura o minute debolezze fisiche.