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"Se parliamo della poesia di Maximiliano Di Santo, parliamo sicuramente di un poeta che tramite un linguaggio semplice e delle argomentazioni comuni si riscopre essere un poeta populista. La sua poesia rivolta più alle classi medie basse, che a quelle per così dire 'acculturate', esorta il lettore a cercare di cambiare le cose esaltando un popolo cui a suo avviso, osserva gli avvenimenti come fossero spettatori. A volte questa poesia diviene introspettiva, altre esplode da una rabbia incontenibile che sfocia in una critica sociale fino ad arrivare ad una critica anche personale".