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A Vanni Ossarg, brillante giornalista, viene recapitato un baule nel quale egli ritrova le sue radici, alcuni tasselli che gli consentono di ricomporre il quadro della sua famiglia d'origine. Le lettere dei suoi genitori biologici, pur non intaccando l'amore che ha sempre nutrito per quelli adottivi, aprono nuovi scenari che mai avrebbe immaginato perché delineano i lineamenti psicologici e sociali di chi lo ha partorito ma gli consegnano anche la certezza che non li avrebbe mai incontrati: non ci sono più. Dall'incontro del tutto casuale con Lisa, dal presente non meno torbido del passato, nasce una relazione a tinte forti che lo aiuta a stemperare il peso di ricordi che lo tormentano, acuiti dalle rivelazioni sulle sue origini. Il romanzo si snoda su un percorso a ritroso nel tempo per meglio delineare i personaggi e capire le motivazioni delle loro scelte. Fondato su un'approfondita analisi introspettiva, "Il baule" disserta su temi scottanti come il traffico di opere d'arte di provenienza illegale, abbracciando un arco temporale di diversi decenni.