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Questa raccolta poetica va letta come un poemetto, diviso in vari testi. Un riepilogo di luoghi, con i riflessi sull'io narrante, al centro una donna, o piuttosto il suo simulacro, che è poi noi stessi, irraggiungibile, nella dicotomia tra la cosiddetta realtà e la parola che siamo. Perciò una poesia d'Amore (con la maiuscola) nella sua ricerca, con il risultato di un fallimento, di cui ci si assolve per aver almeno compiuto il tentativo. Non sapremo mai quanto di noi ci sia nella nostra immaginazione dell'altro, nel tentativo di conoscerlo, per amarlo per lui stesso.