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"Macchine d'espressione. Gadda e le onde dei linguaggi" nasce all'interno dei percorsi di ricerca condotti all'Università di Edimburgo presso il più importante centro di studi sull'opera di Carlo Emilio Gadda fuori dall'Italia. Il libro mette a fuoco la pagina gaddiana compiendo un'incursione originale verso la sua interdiscorsività e la sua transmedialità. La novità del libro sta infatti nel taglio di natura comparatistica messo in campo che consente di osservare la macchina romanzesca di Gadda, lo scorrere narrativo della storia, a contatto con linguaggi che provengono da altre macchine: siano esse macchine reali e funzionanti, come nel caso del mezzo radiofonico, siano esse invece dispositivi responsabili della stratificazione della narrazione. Da un lato, allora, il libro stringe il legame con i testi di Gadda che affrontano la geologia, un gruppo di prose raccolte nelle "Meraviglie d'Italia", per leggervi in trasparenza quanto la composizione testuale del "Pasticciaccio" sia fatta di affioramenti e smottamenti. Dall'altro, invece, sta la macchina radiofonica - totalmente rivoluzionaria per il Novecento e decisiva almeno per tre decenni a partire dalla sua nascita - che impone una nuova condizione al tempo presente, ne scandisce il ritmo, crea un diversa percezione del secolo.