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Se il mondo rappresentato è dunque per Gadda il noto garbuglio, il "molteplice in corso di attuazione", nei suoi percorsi, nei suoi anfratti, lungo le svolte che disperdono l'unità del narrato, le "direttrici metonimiche" avviano quella peripezia verbale che le "direttrici metaforiche" conducono oltre, fino alla dissipazione dell'univocità nel rapporto tra significato e significante, tra oggetto e parola. Vedremo dunque, infine, come la macrometafora del pasticcio, modello del cosmo immaginato da Gadda, ma soprattutto ossatura ana-logica della sua intera scrittura, assurga a metonimia del mondo e sua metafora ossessiva.