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Le ansie dei personaggi come Benedetto, papa Francesco, Martin Luther King, Margherita Hack, o dei più comuni mortali, siano essi familiari o amici con nomi o senza nome, che sono poi le ansie dell'autore e quindi le nostre, ci avvicinano alla sua ultima pubblicazione, "Le ansie della storia" ed evocano l'affannoso, difficile cammino della storia che di rado si adagia placida e tranquilla come un fiume nelle sue anse, essendo essa fatta per lo più di rapide, di salti, di cadute. La storia è un organismo immenso che vive, respira, ansima, a volte tumultuosamente, altre silenziosamente, e solo chi è in grado di navigare nella dimensione poetica può coglierne il ritmo, il battito, il respiro, può sistematizzarne gli eventi in una visione d'insieme, che ingloba le proprie e altrui vicende e in cui i protagonisti, sottoposti alla metafisica palingenesi, che ne sublima ed eterna la figura, ritornano a noi testimoni e messaggeri di verità e di vita. Questa la finalità che si legge nel libro insieme ad una sottesa, e non poi tanto, voglia di diventare voce narrante della storia.