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Sette studi e una lettera (della scrittrice Margherita Oggero) per Giuseppe Zaccaria: un maestro che ha da sempre intrecciato due forti interessi critici. Nella scia di Dionisotti, la letteratura vista nei transiti storico-geografici; nella scia di Bacthin, la letteratura indagata negli ambiti più polifonici e contrastivi. Da una parte i tanti saggi di letteratura piemontese dell'Otto-Novecento (da Sacchetti a Gozzano a Pavese), dall'altra altri saggi altrettanto efficaci: dal Boccaccio al Cellini, dalle macchie lunari di Galileo all'"umorismo" pirandelliano. Ma su tutto - nella serietà del metodo - una disposizione ironica, un'intelligenza guizzante e giocosa, che mostra la più sottile misura del controcanto e del rovescio. Un volume che non corrisponde a un rituale di tipo accademico (i collaboratori sono stati tutti suoi allievi, ma hanno percorso e stanno percorrendo le più diverse strade, a cui un vero magistero deve pur condurre), ma al bisogno di testimoniare - grazie anche al contributo dell'editore Mauro Scansetti, che ha generosamente aderito, e dell'artista Ugo Nespolo, che ha appositamente disegnato la copertina - una stima mai disgiunta dall'affetto.