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Rosa Giulio analizza, con rigorosa attenzione alla struttura diegetica, la strategia compositiva dei Quaderni di Serafino Gubbio operatore, che ha consentito a Pirandello di riproporre temi e motivi principali ricorrenti nelle sue opere. L'indagine riesce a illuminare sia la vigile consapevolezza cronologica e spaziale, che l'autore metodicamente mette in atto con la manovra pendolare dei tempi e la collocazione disarticolata dei luoghi del percorso narrativo, sia l'uso alterno dei plurimi piani di azione e il rapporto ambiguo tra verità e finzione delle figure speculari di Ciascuno a suo modo, la pièce metateatrale e "a chiave" tratta dal romanzo. Individua e definisce, poi, la pirandelliana "immagine dissonante" delle trasformazioni dovute alle scoperte della scienza e alle applicazioni della tecnologia nella civiltà moderna, collocandola all'interno delle innovazioni epistemologiche, ma confrontandola anche con le suggestioni panico-esoteriche e teosofico-spiritiche, affini alla geniale creazione dei personaggi in cerca d'autore. Infine un confronto Leopardi-Pirandello sul piano strettamente filosofico sui reali punti di incontro, ma anche sulle notevoli divergenze.