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"Amatissimo André, cos'è quest'euforia che anima la città? Possibile che nessuno si accorga che sto male? Oggi sono acqua, zolfo, pineta di mare, papavero, tralcio di vite, fruscio di vento, spina di cardo, fiore viola di malva odorosa. Cosa me ne faccio di questa buona educazione, se non posso vivere liberamente i sentimenti? Eccomi ancora, col nuovo anno, a scrivere. Fanno male le ossa, tanto la passione stritola fino alle midolla. Come puoi ostinarti a respingermi? Non vedi la zampa ferita? È inutile che ti rifugi nei locali alla moda, che cerchi di scappare non appena mi vedi arrivare, confondendoti in mezzo alla folla. André sai che da quando provo questo sentimento, non m'importa niente dell'antico pudore giovanile. Le altre dicono che sei brutto, i tuoi lineamenti troppo femminili, ma per me sono il segno della bellezza, della tua intelligenza. Non esagerare però: anche l'arco, se è sempre teso, alla fine, si allenta. Io con quell'arco ti vorrei colpire e, costi quel che costi, ti devo avere. Non importa di quello che dicono gli amici, io non credo non ti piacciono le donne. Altrimenti, i baci roventi sarebbero stati un sogno? Tua, Marguerite".