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Lo spazio pubblico della città è diventato sinonimo di vitalità e dinamismo grazie ai continui mutamenti delle sue qualità formali e spaziali e alla sua capacità di ospitare funzioni e aspirazioni. In questo delicato e agitato spazio si inserisce il fenomeno del graffitismo e della street art. Spesso combattuto e osteggiato poiché ritenuto atto vandalico, è ora studiato come espressione artistica consolidata e positiva. Queste reazioni ambivalenti nascono dal modo in cui il graffito mette in crisi valori e principi contrapposti. I disegni sui muri, si tratti di graffiti oppure di opere di street art, rappresentano un luogo d'osservazione privilegiato per capire come l'architettura cittadina possa diventare, al di là dei sui aspetti funzionali ed estetici, territorio aperto al confronto sociale. L'idea di iniziare questo percorso ambizioso nasce dalla voglia di conoscere meglio chi agisce con leggerezza e ironia sul sottile confine delle regole. È un viaggio di esplorazione nello territorio urbano contemporaneo, alimentato dall'urgenza di percorrere le vie, passo dopo passo, per osservare il modo in cui il disegno diventa parte del dialogo tra spazio, architettura e uomini.